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La nuova socialità del Welfare Aziendale: un piccolo contributo di BluLend

Cosa aspettiamo a modificare la legge ed ad inserire il welfare nei minimi retributivi dei CCNL“, afferma in un recente articolo dedicato al welfare aziendale David Trotti, Presidente per il Lazio di AIDP, Associazione Italiana Direzione Personale.

E della stessa idea sembra essere il Presidente di AIWA (Associazione Italiana Welfare Aziendale), Emmanuele Massagli, che riconosce come “il welfare aziendale evolve e diventa sempre più sociale” e come questa natura sociale del welfare aziendale deve essere compresa e valorizzata dal Legislatore.

Ora, come confermano queste recenti dichiarazioni, l’interesse ad un welfare etico, completo e concreto, che offra reali vantaggi ai collaboratori aziendali non si può arrestare, ma anzi arriva ad assumere in modo evidente, un ruolo sempre più centrale e importante nel rapporto tra azienda e dipendenti, essendo in grado di offrire risposte ed effetti virtuosi con un impatto minimo sulle esigenze produttive dell’impresa.

È logico e implicito che non possa esistere il benessere aziendale senza quello dei suoi collaboratori; questo principio deve fungere da stimolo per la creazione di una vera e propria “soluzione sociale”, che può che essere realizzata introducendo un nuovo significato di Welfare.

Un Welfare che vuole integrare e superare il concetto di “Retribuzione”, per portare vantaggi concreti e soluzioni ai rinnovati bisogni dei lavoratori, superando e facendo evolvere il concetto sancito dal nostro Codice Civile, che quasi 70 anni fa stabiliva che “La retribuzione del prestatore di lavoro può essere stabilita a tempo o a cottimo e deve essere corrisposta nella misura determinata dalle norme corporative”.

Pertanto, l’idea di normare il concetto di welfare integrando il sinallagma dell’art. 2099 c.c., come suggerito dal Presidente Trotti, e ampliando la soglia economica dei cosiddetti “flexible benefit”, come affermato dal Presidente Massagli, ben si rispecchia con le nuove esigenze del mondo produttivo che – per sopravvivere – si è trovato a dover cambiare repentinamente.

Nasce e si conferma quindi una nuova “socialità” per il Welfare aziendale, per ribadirne il ruolo sociale e la sua centralità nel rapporto quotidiano fra Aziende e Dipendenti.

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